Artistico: “Che gol in rovesciata ad Andria! La svolta con Castel di Sangro e Pescara”

Artistico: “Che gol in rovesciata ad Andria! La svolta con Castel di Sangro e Pescara”

“Chi passa per Salerno diventa un giocatore importante”. Non ha dubbi Ciccio Artistico, doppio ex di Salernitana e Perugia, intervistato telefonicamente in avvicinamento alla sfida di sabato tra granata e biancorossi all’Arechi. Cosa non andò nella breve esperienza al Perugia? “Immediatamente dopo l’attuazione della legge Bosman, fui ingaggiato a parametro zero dal Perugia dopo essermi

“Chi passa per Salerno diventa un giocatore importante”. Non ha dubbi Ciccio Artistico, doppio ex di Salernitana e Perugia, intervistato telefonicamente in avvicinamento alla sfida di sabato tra granata e biancorossi all’Arechi.

Cosa non andò nella breve esperienza al Perugia?
“Immediatamente dopo l’attuazione della legge Bosman, fui ingaggiato a parametro zero dal Perugia dopo essermi fatto valere fra i cadetti, siglando 20 gol con la maglia dell’Ancona. Feci il debutto in massima serie ed andai a segno dopo 90” di gioco: un’emozione fantastica ed indelebile. Galeone giocava col 4-3-3: ero consapevole di essere l’alternativa di Negri, ma, quando il mister mi preferì Pizzi nel ruolo di prima punta, ci rimasi male in quanto ero reduce da un’annata importante e sapevo di poter dare un bel contributo”.

Allora venne l’opportunità di Salerno…
“Sì. Venni in Campania consapevole che la squadra stava attraversando un periodo negativo. Varrella prese il posto in panchina dell’esonerato Colomba. Volevo fare la differenza per aiutare la Salernitana. La squadra stava quasi per retrocedere: io e gli altri calciatori maggiormente rappresentativi, tra cui Chimenti e Masinga, prendemmo in mano la situazione e riuscimmo a centrare l’obiettivo, nonostante alcune azioni non felici di Varrella”.

Che ricordo conservi di Phil Masinga?
“Stupendo. Gran merito della salvezza del 1997 va ascritto a lui. Era uno dei pilastri del gruppo, sapeva farsi apprezzare sia come uomo che come professionista. Mi ha scosso che lui sia morto così giovane”.

Cos’è il Bello della Salernitana per te?
“Il rispetto coltivato per una piazza che vive di calcio h24. Ho conosciuto le due facce di Salerno: la salvezza conseguita in extremis e la travolgente cavalcata vero la A. Quando dai tutto per la maglia, la gente ti gratifica”.

Qual è la rete alla quale sei più affezionato da un punto di vista estetico?
“La rovesciata di Andria è stata forse la mia rete più bella in maglia granata, siglata a promozione ormai conseguita aritmeticamente. Le reti che, invece, mi hanno dato la giusta consapevolezza di essere integrato efficacemente nei meccanismi di mister Rossi sono state quelle segnate nel girone di andata al Castel di Sangro ed al Pescara: quattro reti in otto giorni, una iniezione di fiducia notevole”.

Di cosa ti occupi attualmente?
“Lavoro da cinque anni come osservatore nel settore giovanile del Frosinone”.

Fonte foto: pagina Facebook Ciccio Artistico

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