Salernitana, una vittoria di testa

Salernitana, una vittoria di testa

Ci voleva testa per tornare a vincere. La Salernitana ringrazia due zuccate di Gondo e vince la gara pirotecnica dell’Arechi contro il Crotone. I granata tornano a vincere dopo una lunga astinenza dai tre punti, raddrizzando una classifica che stava assumendo contorni drammatici da un punto di vista sportivo in un contesto surreale. I granata

Ci voleva testa per tornare a vincere. La Salernitana ringrazia due zuccate di Gondo e vince la gara pirotecnica dell’Arechi contro il Crotone. I granata tornano a vincere dopo una lunga astinenza dai tre punti, raddrizzando una classifica che stava assumendo contorni drammatici da un punto di vista sportivo in un contesto surreale. I granata sono riusciti ad avere la meglio sui pitagorici dopo essere partiti col piede sbagliato a causa di una nefandezza commessa in uscita alta da Micai che ha permesso a Golemic di sbloccare il punteggio indisturbato all’altezza della linea di porta. Il match ha vissuto una sua svolta proprio, poi, in virtù del rosso rimediato dallo stesso Golemic, estromesso anzitempo dalla contesa per fallo su Gondo, apparentemente involato verso la porta di Cordaz. Ad onore del vero, si è avuta poca contezza della superiorità numerica di cui ha beneficiato la formazione di Ventura, riuscita a segnare più per effetto di estemporanee e pregevoli azioni personali più che per giocate frutto di sviluppo corale della manovra.

Jallow è entrato a gara in corso ed ha pareggiato piazzando la zampata vincente sugli sviluppi di calcio d’angolo. Il gambiano si è successivamente rivolto in malo modo verso i tifosi, ricevendo in cambio fischi durante la prosecuzione del match ed anche dopo il triplice fischio. Il salvatore della patria per mister Ventura è stato Gondo. Il numero 15 dapprima ha sfruttato a dovere una pennellata di Dzickzek (migliore in campo per distacco, vero metronomo della squadra nel ruolo di play basso) e poi ha regalato i tre punti con un’altra zuccata d’autore su assist di Kiyine, subentrato anche lui dalla panchina. Nel mezzo, lo sfortunato autogol di Jaroszynski nel tentativo di anticipare l’ex Gigliotti.

La vittoria finale è la medicina doloris ideale in relazione al periodo nero che la squadra stava attraversando, un’iniezione di fiducia grazie alla quale i granata potranno magari tornare a giocare su standard prestazionali incentrati sulla continuità di rendimento. I ragazzi di Ventura hanno giocato l’ennesima gara tra luci ed ombre: disattenti sulle palle inattive, abili talvolta nell’imbastire trame di gioco godibili, apparentemente privi di un ariete offensivo degno di tal nome, ma capaci stavolta di trovare in Gondo una risorsa inaspettata e piacevole.
Di Tacchio è apparso un pesce fuor d’acqua nel ruolo di mezzala sinistra, Dziczek ha dimostrato di non aver vinto per caso un campionato polacco fungendo da centro mediano metodista di qualità, Cicerelli ha a tratti mostrato il passo che lo ha contraddistinto nelle prime giornate di campionato, Djuric ha disputato la solita gara di sacrificio e quantità.

Le prossime gare saranno decisive per cristallizzare una classifica figlia di un equilibrio ancora in atto. Un vecchio adagio, tratto dal mondo classico, recita: “Non esaltarsi nelle vittorie, non deprimersi nelle sconfitte”. Spetta alla Salernitana riuscire a trovare la giusta dimensione.

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