Salernitana, una vittoria di testa e da grande squadra

Salernitana, una vittoria di testa e da grande squadra

La Salernitana ha espugnato per la prima volta il campo di Cremona nella sua storia scegliendo  forse il momento migliore per farlo: i granata hanno infatti conseguito un blitz esterno dal peso specifico elevato per effetto della rete messa a segno da Djuric nel corso della prima frazione di gioco su cross al bacio di

La Salernitana ha espugnato per la prima volta il campo di Cremona nella sua storia scegliendo  forse il momento migliore per farlo: i granata hanno infatti conseguito un blitz esterno dal peso specifico elevato per effetto della rete messa a segno da Djuric nel corso della prima frazione di gioco su cross al bacio di Jaroszynski, bravo a sorprendere gli avversari battendo velocemente la ripresa del gioco comandata dal direttore di gara Illuzzi.

La Salernitana ha ancora una volta fatto male con l’arma del colpo di testa ai grigiorossi, così come accaduto nel corso del match di andata. Non è stata una partita da tramandare ai posteri per bellezza delle giocate, ma è da encomiare ancora una volta la compattezza di una squadra con porta inviolata da quattro turni. La truppa di Castori ha sofferto in rare circostanze la pressione offensiva di una Cremonese troppo forte nei singoli per essere tuttora invischiata nella bagarre per non retrocedere. Con un pizzico di fortuna e senza mai scomporsi, i granata hanno retto l’onda d’urto della compagine allenata da Pecchia, difendendo con tutti gli effettivi a propria disposizione in maniera ordinata: Belec ha dovuto solo far un paio di interventi importanti su Colombo e Gaetano ha mancato il tap-in sotto misura.

Detto di Belec, ancora una volta tutta la difesa è stata impeccabile, guidata egregiamente da Gyomber, più libero anni Ottanta che centrale difensivo moderno di una difesa a 3, ma estremamente redditizio nelle sue giocate essenziali ed al tempo stesso provvidenziali.

Kupisz si è sacrificato per la causa disimpegnandosi bene nel ruolo di fluidificante destro e stesso discorso può essere esteso a Jaroszynski. I centrocampisti hanno composto una linea Maginot a tratti impenetrabile, proponendo un pressing puntuale sui portatori di palla degli avversari.

In attacco, Djuric si è confermato un maestro del gioco aereo e Gondo ha dato bene il cambio ad un affaticato Tutino; Kristoffersen ha vinto qualche duello individuale una volta entrato in campo.

La Salernitana ha dimostrato di poter dire la sua contro qualsivoglia avversario, rivelando una convinzione d’intenti da squadra ormai matura per competere ad alti livelli (nessuna sconfitta nel girone d’andata).

I numeri premiano l’egregio lavoro svolto in sordina da Castori: la sua squadra non esprimerà il calcio spumeggiante dell’Olanda anni Settanta, ma ha trovato la quadratura del cerchio facendo leva sulla forza del gruppo. Senza voli pindarici, i granata sono a quota 46 punti dopo 27 turni. In tempi di Festival di Sanremo, quale migliore conclusione di “Se son rose, fioriranno”?

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