Salernitana, una vittoria di testa con cinismo da capolista

Salernitana, una vittoria di testa con cinismo da capolista

La Salernitana non ha sofferto di vertigini ed ha piegato il Cittadella in zona Cesarini, segnando il gol della vittoria nuovamente al minuto 86, stavolta su corner: Cicerelli ha pennellato un cross al bacio e Bogdan ha superato l’incolpevole Maniero con un colpo di testa che si è insaccato imparabilmente alla sinistra dell’estremo difensore ospite,

La Salernitana non ha sofferto di vertigini ed ha piegato il Cittadella in zona Cesarini, segnando il gol della vittoria nuovamente al minuto 86, stavolta su corner: Cicerelli ha pennellato un cross al bacio e Bogdan ha superato l’incolpevole Maniero con un colpo di testa che si è insaccato imparabilmente alla sinistra dell’estremo difensore ospite, a fil di palo.

Il match di oggi era il classico match da tripla, tra due compagini che si sono rispettate sul rettangolo verde: poteva concludersi in qualsiasi modo, ma era facilmente prevedibile che chiunque avesse sbloccato per primo il punteggio avrebbe portato a casa l’intera posta in palio.

Diciamocelo chiaramente: il punteggio ad occhiali sarebbe stato quello più giusto in relazione a quanto emerso all’Arechi, ma la Salernitana ha confermato di essere vera squadra, coriacea e attenta, cinica nei momenti cruciali delle varie sfide che finora ha affrontato.

Il match contro il Cittadella è stato avaro di emozioni e solo un episodio avrebbe potuto schiodare il punteggio dallo 0-0: bel segnale che il gol sia nato da due calciatori talvolta bistrattati come Casasola e Bogdan.

L’argentino, pur avendo limiti tecnici, ha cuore e gamba ed è stato intraprendente nel guadagnarsi il corner, calciato poi sapientemente da Cicerelli. Bogdan, il cui arrivo a Salerno dal Livorno derelitto della passata stagione era stato salutato negativamente, ha dimostrato di essere un valido elemento nella difesa a tre orchestrata da Castori quest’oggi e contro il Cosenza.

Sarà stato un caso, ma in entrambi i casi la squadra ha portato a casa l’intera posta in palio, con altrettanti clean sheet. Riteniamo che la vera forza di questa Salernitana risieda proprio nella difesa: sette gol presi in dieci gare rappresentano un dato incoraggiante. In generale, i numeri sono alleati della Salernitana e certificano il magico momento vissuto finora dalla squadra, artefice di un cammino finora oltre ogni rosea aspettativa della vigilia e contraddistinto da un bottino di punti mai raggiunto a questo punto del torneo cadetto nel corso della pluricentenaria storia granata, neppure nei due tornei culminati con la promozione (Viani e Rossi allenatori).

Detto della difesa granitica guidata egregiamente da Belec (bravo sul tiro a botta sicura di Gargiulo), il centrocampo ha rappresentato un po’ la nota stonata: Dziczek è stato poco lucido in certe giocate e Kupisz, pur avendo fatto il solito lavoro sporco, non è stato in grado di essere tambureggiante sulla fascia destra, finendo talvolta per accentrarsi troppo.

Gli attaccanti granata non hanno avuto grosse occasioni per mettersi in mostra, ma stavolta ci ha pensato un difensore a togliere le castagne dal fuoco. Castori ha preparato bene la gara ed ha letto bene il match a gara in corso, guidando i suoi alla seconda vittoria di fila per 1-0.

Il primato della Salernitana certifica forza e concretezza di una squadra, chiamata ora a fronteggiare adeguatamente squadre partite ai nastri della vigilia coi favori del pronostico e obiettivamente meglio attrezzate: qualora i granata riuscissero a tenere botta alle formazioni più accreditate del torneo per forza e blasone, nulla sarebbe precluso alla compagine campana, a patto di integrare l’organico nel mercato di gennaio stante la rosa leggermente corta nelle alternative a disposizione di Castori.

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