Empoli – Salernitana tutto è parso tranne che uno scontro di vertice. Il match andato in scena al Castellani ha avuto le sembianze di un match di pugilato a senso unico con uno dei contendenti costretto sistematicamente alle corde negli angoli del ring: sconcertante la differenza in campo tra due compagini sebbene la classifica facesse
Empoli – Salernitana tutto è parso tranne che uno scontro di vertice. Il match andato in scena al Castellani ha avuto le sembianze di un match di pugilato a senso unico con uno dei contendenti costretto sistematicamente alle corde negli angoli del ring: sconcertante la differenza in campo tra due compagini sebbene la classifica facesse quantomeno immaginare uno svolgimento diverso dell’incontro.
I padroni di casa hanno annichilito la compagine ospite per 5-0 distruggendo i campani sotto tutti i punti di vista: qualità nelle giocate, movimenti di squadra e di reparto, corsa, individualità. Il primo tempo dei ragazzi di Dionisi è stato pressoché perfetto: Ricci ha tramutato in rete una sgroppata di Fiamozzi, Stulac ha segnato di potenza, Mancuso ha finalizzato una combinazione magistrale con La Mantia e Parisi ha messo palla in buca con un sinistro al fulmicotone a coronamento di una bella azione personale. Nella ripresa, Olivieri ha fatto cinquina per gli azzurri, umiliando ulteriormente i granata.
La Salernitana ha approcciato al match in maniera indecorosa, consegnandosi ad un avversario forte e costruito per fare la voce grossa in questo torneo. Probabilmente hanno influito anche un atteggiamento tattico remissivo e scelte errate in formazione da parte di Castori.
In generale, la sfida di Empoli ha certificato alcuni dati incontrovertibili:
- contro le big del torneo, la Salernitana ha quasi sempre steccato, pagando dazio contro avversari più forti e meglio attrezzati;
- non sono stati aggiunti tasselli alla rosa funzionali per lottare ai fini della conquista di obiettivi importanti, stante la classifica promettente;
- la squadra ha conseguito un bottino di punti superiore a quello che avrebbe meritato, sopperendo alle sue evidenti lacune, individuali e di gioco.
Il pesante tonfo patito in Toscana (terza sconfitta di fila) ci auguriamo possa servire da molla affinché vengano apportati i necessari puntelli ad un organico che altrimenti, qualora restasse così com’è attualmente, rischierebbe a nostro avviso finanche di uscire dalla zona playoff. Sì, perché la classifica in B è corta, vi sono recuperi che coinvolgono squadre invischiate nelle zone nobili della classifica e le squadre meglio attrezzate della categoria alla lunga prenderanno il largo.
La seconda metà del mese di gennaio sarà decisiva per definire reali ambizioni della proprietà: qualora fosse reale la voglia di puntare quantomeno ad un piazzamento post-season, questo è il momento dei fatti. Altrimenti, vorrà dire che la squadra avrà già raccolto i punti necessari a conseguire una salvezza tranquilla, avendo inanellato un ruolino nel girone d’andata superiore rispetto al valore della rosa a disposizione di Castori, bravo demiurgo di un materiale umano tutt’altro che trascendentale.