Salernitana, secondo posto solitario alle ortiche ed ennesimo 0-0

Salernitana, secondo posto solitario alle ortiche ed ennesimo 0-0

La Salernitana non ha fatto il salto di qualità, perdendo un’occasione più unica che rara per issarsi al secondo posto da sola a +2 dalle altre contendenti a dieci turni dalla fine. I granata hanno impattato a reti bianche contro il Cosenza, nonostante la superiorità numerica di cui ha beneficiato per oltre 40’ di gioco

La Salernitana non ha fatto il salto di qualità, perdendo un’occasione più unica che rara per issarsi al secondo posto da sola a +2 dalle altre contendenti a dieci turni dalla fine. I granata hanno impattato a reti bianche contro il Cosenza, nonostante la superiorità numerica di cui ha beneficiato per oltre 40’ di gioco per il doppio giallo comminato a Petrucci.

I silani avrebbero finanche meritato di portare a casa l’intera posta in palio avendo avuto tre nitide occasioni da gol in tutto l’arco dell’incontro: nel primo tempo Mbakogu non è arrivato per un nonnulla a ribadire un cross a porta sguarnita, Gliozzi ha impegnato Belec in una smanacciata su colpo di testa da distanza ravvicinata e Sciaudone ha colto un palo clamoroso nella ripresa con il portiere granata di sale.

La Salernitana ha evidenziato tutti i limiti che contraddistinguono un organico i cui elementi vanno in ambasce quando sono chiamati a fare la partita contro avversari arroccati. I granata hanno giocato in maniera monocorde per tutto l’arco dell’incontro, proponendo lanci lunghi dalle retrovie o i cross dalla trequarti salvo rare circostanze, come quella che avrebbe probabilmente permesso di portare a casa l’intera posta in palio: Kiyine ha calciato sui piedi di Falcone un cross basso di Kupisz nonostante l’estremo difensore ospite fosse già a terra, sprecando il più classico dei rigori in movimento.

I granata hanno profuso uno sterile pressing offensivo, palesando il cosiddetto braccetto del tennista. A nulla sono serviti i cambi tardivi proposti da Castori, artefice sì di un miracolo finora ma talvolta troppo difensivista e poco disposto ad osare schierando uomini tecnici per larghi tratti degli incontri. La Salernitana ha chiuso con tanti elementi offensivi sul rettangolo verde, ma quando i cambi vengono effettuati troppo a ridosso del fischio finale è difficile pensare che possano essere risolutivi.

La Salernitana, qualora abbia davvero voglia di sognare finanche la promozione diretta in virtù del cammino importante finora effettuato, ha bisogno di compiere l’ultimo sforzo: cambiare spartito tattico, schiodando dallo 0-0 un match attraverso la giocata del singolo o mediante varianti proposte dalla panchina.

Nell’intento di guardare il bicchiere mezzo pieno, è doveroso rimarcare il decimo risultato utile consecutivo con striscia contraddistinta da pareggi in prevalenza e la quinta gara conclusa senza reti incassate.

I granata sono a quota 47 a dieci turni dalla fine, secondi in classifica assieme al Monza e con un margine di 10 punti sulle none in classifica. Per blindare i playoff, specie alla luce del calendario terribile che attende la squadra nelle prossime gare, questo ruolino di marcia va più che bene, ma per centrare la promozione diretta si ha l’impressione che serva un quid in più.

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