Salernitana sconfitta meritatamente a Brescia

Salernitana sconfitta meritatamente a Brescia

La Salernitana è tornata sulla Terra, soccombendo meritatamente in casa del Brescia del nuovo trainer Dionigi. Le Rondinelle hanno invertito il recente trend negativo, sfoderando una prestazione sfavillante al cospetto di una capolista troppo brutta per essere vera: tant’è che il 3-1 finale del Rigamonti non è in grado di riassumere fedelmente l’andamento di una

La Salernitana è tornata sulla Terra, soccombendo meritatamente in casa del Brescia del nuovo trainer Dionigi. Le Rondinelle hanno invertito il recente trend negativo, sfoderando una prestazione sfavillante al cospetto di una capolista troppo brutta per essere vera: tant’è che il 3-1 finale del Rigamonti non è in grado di riassumere fedelmente l’andamento di una sfida in cui il Brescia avrebbe finanche meritato di portare a casa l’intera posta in palio con uno scarto di reti maggiore.

I lombardi hanno approcciato al match nel migliore dei modi, cingendo d’assedio la porta difesa da Belec sin dai primi minuti di gioco e piazzando già un primo letale uno-due nel corso della prima frazione di gioco: dapprima il giovane Van de Looi ha capitalizzato la supremazia locale dei primi minuti di gioco ribadendo in rete una corta respinta di Belec sugli sviluppi di corner, poi Spalek ha suggellato una ripartenza manovrata orchestrata magistralmente da Torregrossa, faro del reparto avanzato del Brescia.

La Salernitana è rimasta in gara più per una svista arbitrale che per demeriti propri: Aureliano ha, infatti, concesso un rigore più che generoso per presunto atterramento di Di Tacchio e Tutino ha trasformato, battendo Joronen con un fendente che si è insaccato alla sinistra dell’estremo difensore locale.

Nella ripresa, i ritmi del match sono calati, ma il Brescia, nonostante l’impegno settimanale nel recupero contro la Cremonese su un campo ridotto ad una risaia, è riuscito con raziocinio a chiudere la pratica: il neoentrato Bjarnason ha piegato Belec con la complicità dell’estremo difensore sloveno, artefice di una mezza papera dopo diverse gare da 8 in pagella.

In generale, la Salernitana ha giocato una gara troppo brutta per essere vera in cui forse il solo Tutino ha meritato la sufficienza. Tutti gli elementi schierati in campo da Castori hanno giocato al di sotto delle loro possibilità, soccombendo sotto i colpi di un Brescia rimaneggiato, ma guidato nell’impeto da elementi di categoria superiore che quest’oggi hanno fatto davvero la differenza (Sabelli e Torregrossa su tutti).

I granata hanno, dunque, steccato questo primo esame da capolista solitaria ed hanno inaugurato come peggio non potevano il trittico durissimo di sfide che li attendevano: qualora la compagine allenata da Castori giocasse contro Lecce e Frosinone sulla falsariga della gara odierna al Rigamonti, le speranze di portare a casa punti preziosi calerebbero sensibilmente e la classifica giocoforza evidenzierebbe un arretramento di posizioni. Sta alla squadra ed al mister ritrovare la compattezza che ha contraddistinto le precedenti usciti per far sì che lo scivolone contro il Brescia sia annoverabile come un incidente di percorso (alla stregua di quello di Ferrara contro la SPAL) e non come un preoccupante campanello d’allarme, sintomatico di un’involuzione di prestazioni e risultati.

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