Una Salernitana scintillante ha surclassato il Pisa, rifilando alla compagine toscana un poker sontuoso per effetto delle doppiette realizzate da Tutino e Kupisz. I granata hanno sfruttato con cinismo le occasioni che hanno avuto a loro disposizione. Unica piccola nota stonata non essere riusciti a portare a casa l’intera posta in palio con un clean
Una Salernitana scintillante ha surclassato il Pisa, rifilando alla compagine toscana un poker sontuoso per effetto delle doppiette realizzate da Tutino e Kupisz. I granata hanno sfruttato con cinismo le occasioni che hanno avuto a loro disposizione. Unica piccola nota stonata non essere riusciti a portare a casa l’intera posta in palio con un clean sheet: infatti, il Pisa ha segnato il più classico dei gol della bandiera con Marconi, abile a trasformare dagli undici metri una massima punizione concessa dal direttore di gara per fallo di Gyomber su Gucher.
L’equilibrio della gara è stato rotto da Belec e Tutino, i migliori in campo della Salernitana. L’estremo difensore sloveno ha dapprima sventato un pericolo su un tiro velenoso ad opera di Gucher sugli sviluppi di calcio d’angolo battuto corto ed ha propiziato la rete del numero 9 granata sulla falsariga di uno schema già noto agli appassionati granata degli anni ’80 (Boschin-De Vitis), sviluppata proprio contro il Pisa, compagine in cui milita attualmente il figlio dell’ex bomber granata.
Dopo l’1-0, il match si è incanalato sui binari maggiormente confacenti alla squadra di Castori, che si è esaltata nelle azioni di ripartenza sviluppate con qualità, corroborate dalla quantità e dalla qualità di Kupisz, entrato benissimo a gara in corso. L’esterno granata ha segnato il secondo ed il quarto gol della squadra con azioni in fotocopia, giungendo a dirimere una seconda palla corta nel cuore dell’area con un tiro risolutivo che si è insaccato alle spalle dell’incolpevole estremo difensore ospite.
Tutino ha deliziato la platea con giocate d’alta scuola ed ha rubato gli occhi anche in virtù della classe, mista ad astuzia, con cui ha uccellato Perilli concludendo nel migliore un contropiede alimentato da Schiavone.
Nell’ambito di una valutazione complessiva delle prestazioni dei giocatori per reparto, in difesa hanno spiccato Belec e Gyomber. Peccato per lo sloveno aver sporcato una prestazione ottima con il fallo che ha causato il rigore in favore degli ospiti.
A centrocampo, prestazione non eccelsa per Di Tacchio e Capezzi, mentre Schiavone ha approcciato bene al match. Lombardi non è parso il calciatore dei tempi migliori, Cicerelli ha svolto il compitino.
In attacco, detto di Tutino, Djuric ha svolto egregiamente il consueto lavoro di sponda, da bravo centravanti di manovra.
La Salernitana di Castori non è di certo spumeggiante, ma incarna fedelmente lo spirito del suo tecnico: pochi fronzoli e tanta sostanza. È ancora presto per dire se questi sette punti raccolti in tre gare siano indicativi di un futuro roseo per la compagine granata, ma lasciano quanto meno ben sperare ai fini di un campionato senza patemi.