Fino alla fine, Salernitana. Quale migliore incipit, tratto da uno dei cori maggiormente cantati dalla Curva Sud Siberiano, per sintetizzare il prezioso successo di misura conseguito dalla formazione granata contro l’Ascoli? I granata hanno piegato la resistenza dell’Ascoli solo al minuto 87: il subentrato Andrè Anderson ha beffato Leali dalla distanza con un destro a
Fino alla fine, Salernitana. Quale migliore incipit, tratto da uno dei cori maggiormente cantati dalla Curva Sud Siberiano, per sintetizzare il prezioso successo di misura conseguito dalla formazione granata contro l’Ascoli? I granata hanno piegato la resistenza dell’Ascoli solo al minuto 87: il subentrato Andrè Anderson ha beffato Leali dalla distanza con un destro a giro che si è insaccato nell’angolino alla sinistra dell’estremo difensore marchigiano, tra i migliori in campo.
La rete della vittoria è giunta quando ormai il match sembrava essersi incanalato sui binari di un pareggio a reti bianche che sarebbe andato stretto alla compagine locale in virtù delle numerose occasioni create e della sfortuna che aveva attanagliato gli uomini di Castori fino a quel punto: basti pensare al palo colto da Tutino nel corso della prima frazione di gioco ed al legno colto da Schiavone nella ripresa. Se il tiro del numero 8 granata fosse terminato in fondo al sacco, non saremmo caduti in fallo considerandolo come una delle reti più belle viste negli ultimi anni a Salerno.
In un terreno di gioco ridotto ad una risaia dalla pioggia che in maniera incessante è caduta dal cielo, la Salernitana ha vinto disputando una prova pugnace e stoica, quasi sulla falsariga delle celeberrime battaglie in un Vestuti ai limiti della praticabilità, tipico scenario dei match autunnali anni ’80. Non è un caso che la resistenza degli ospiti sia stata vinta per effetto di una rete messa a segno con un velenoso fendente dalla distanza
Castori ha inculcato il proprio credo nella squadra ed ha avuto anche il merito (o la fortuna, dipende dai punti di vista) di azzeccare i cambi a gara in corso.
Belec è riuscito a mantenere imbattuta la propria porta per la prima volta nel corso del campionato ed ha guidato egregiamente una difesa nella quale Gyomber ha nuovamente giganteggiato.
In mediana, menzione speciale per Schiavone, abile recupera palloni e capace di adattarsi egregiamente al terreno di gioco. Kupisz ha confermato l’ottima intesa sul binario di destra con Casasola.
In attacco, solita prova convincente del tandem Tutino-Djuric.
Probabilmente neanche il più incallito fra i tifosi granata avrebbe pronosticato questo avvio di stagione: 11 punti in 5 gare costituiscono prezioso fieno in cascina. Inoltre, cinque risultati utili di fila non si registravano da parecchio. Il prosieguo della stagione (stop causa COVID permettendo) chiarirà strada facendo gli obiettivi di una compagine che, al momento, sta dimostrando di avere una tempra tecnica e caratteriale invidiabile.