Un punto che ha il sapore sia dei due punti persi che del punto guadagnato. La Salernitana non é andata oltre l’1-1 ad Empoli, recuperando lo svantaggio iniziale, messo a referto da Cutrone, grazie all’eurogol in rovesciata di Bonazzoli: gli ospiti hanno sfiorat sia il colpo grosso (rigore parato a Perotti da un Vicario in
Un punto che ha il sapore sia dei due punti persi che del punto guadagnato.
La Salernitana non é andata oltre l’1-1 ad Empoli, recuperando lo svantaggio iniziale, messo a referto da Cutrone, grazie all’eurogol in rovesciata di Bonazzoli: gli ospiti hanno sfiorat sia il colpo grosso (rigore parato a Perotti da un Vicario in giornata di grazia) che la beffa a sfavore (l’Empoli ha sprecato il gol della vittoria in diverse azioni di rimessa).
Chi si aspettava un Empoli remissivo si é sbagliato di grosso perché, pur rallentato dal gran caldo, il gioco palla a terra orchestrato dalla formazione locale ha messo in seria difficoltá la squadra allenata da Nicola, priva di una pedina fondamentale nella zona nevralgica come Bohinen.
La Salernitana non é riuscita innanzitutto a garantire filtro alla difesa, troppo spesso esposta ai passaggi filtranti dei bravi centrocampisti toscani, né ha saputo mettere in ambasce i difensori locali con giocate diverse da quelle su palla inattiva.
Ad onor del vero, la diversa struttura fisica della Salernitana avrebbe permesso probabilmente ai granata di portare a casa l’intera posta in palio se un Vicario prodigioso non avesse evitato con parate fuori dal normale a Djuric e Bonazzoli di realizzare reti che sarebbero risultate preziose ai fini dell’esito della sfida.
Di riffa e di raffa, sebbene completamente slegata fra i reparti in quanto protesa in un disperato forcing offensivo funzionale ad accaparrarsi quantomeno il pareggio, i granata hanno impattato le sorti della sfida con Bonazzoli e hanno gettato alle ortiche con Perotti il match ball salvezza che avrebbe mandato in estasi i quasi diecimila meravigliosi supporters giunti nella ridente cittadina toscana.
Fa quasi specie che il settimo risultato utile consecutivo (15 punti nelle ultime 7 gare giocate) venga quasi salutato con rammarico, ma ora la Salernitana non dipende piú dai propri risultati soltanto.
Qualora il Genoa espugnasse il Maradona aggancerebbe i granata a quota 31 e una clamorosa vittoria del Cagliari contro l’Inter permetterebbe ai sardi di scavalcare la compagine di Nicola.
Spezia e Sampdoria potrebbero essere risucchiate nella lotta se perdessero i loro incontri, mentre la magra consolazione odierna é la certezza aritmetica di chiudere almeno al pemultimo posto.
La Salernitana é dunque chiamata a sperare che Napoli e Inter facciano il loro dovere: se cosí dovesse andare, allora “basterebbe” un ultimo grande sforzo per coronare questa cavalcata poderosa: battere all’Arechi l’Udinese.
Macte Animo.