Davvero difficile immaginare un rientro dalla sosta peggiore. La Salernitana è stata annichilita da un Sassuolo che avrebbe finanche meritato di portare a casa l’intera posta in palio con uno scarto di reti maggiore rispetto al 5-0 finale. Sì, perché la differenza in campo tra emiliani e campani è stata evidente: i neroverdi hanno vinto
Davvero difficile immaginare un rientro dalla sosta peggiore. La Salernitana è stata annichilita da un Sassuolo che avrebbe finanche meritato di portare a casa l’intera posta in palio con uno scarto di reti maggiore rispetto al 5-0 finale. Sì, perché la differenza in campo tra emiliani e campani è stata evidente: i neroverdi hanno vinto meritatamente legittimando il risultato conseguito con ulteriori azioni pericolose a corollario delle reti messe a referto, mentre i granata (quest’oggi in campo con mise bianca) hanno sicuramente disputato la peggior gara di questa prima parte di torneo.
La squadra di Nicola, orfana di Fazio, Bohinen e Ribéry, ha approcciato malissimo al match offrendo il fianco alle folate offensive dei padroni di casa con un atteggiamento sì coraggioso, ma talvolta scriteriato: il baricentro alto ha permesso in taluni casi di sfiorare la via del gol, ma ha esposto in maniera letale gli ospiti alle giocate offensive di una compagine locale scesa in campo con gli occhi della tigre e capace di siglare in soli 90′ lo stesso numero di reti siglato nelle precedenti sette gare.
A nulla è servito il tentativo da parte di Nicola di porre rimedio mediante variazione nello spartito tattico: il passaggio alla difesa a 4 non ha mutato il leit motiv di un match a senso unico anche nella seconda frazione di gioco e concluso in maniera imbarazzante dalla compagine ospite.
Sepe è stato il meno peggio della squadra e questo dato ha certificato, se ancora ce ne fosse stato bisogno, il black out della squadra intera.
La difesa è stata letteralmente di burro tant’è vero che ogni qualvolta il Sassuolo attaccava si aveva impressione che potesse quantomeno calciare a rete pericolosamente.
Il centrocampo non ha offerto filtro alla retroguardia con gli interpreti hanno compiuto errori madornali in fase di costruzione e non solo.
Gli attaccanti, serviti poco e male, non hanno saputo sfruttare le rare occasioni capitate.
I numeri purtroppo non sono più alleati di Nicola e dei suoi ragazzi: una sola vittoria in otto gare (contro una Samp derelitta e battuta anche dal Monza) e tantissimi gol incassati (ben tredici dopo due clean sheet nelle prime tre giornate).
Che questo KO cocente possa servire a resettare tutto così da focalizzare la squadra, sostenuta quest’oggi da un pubblico encomiabile, sul vero obiettivo da conseguire: i quaranta punti. Macte Animo.