“Nino, non aver paura di sbagliare un calcio di rigore”: quale miglior locuzione tratta dal capolavoro di De Gregori “La leva calcistica del ‘68” per definire il momento dagli undici metri negativo vissuto dalla Salernitana, incapace di trasformare il terzo penalty consecutivo a favore. Non c’è due, senza tre: Di Tacchio ha sprecato dagli undici
“Nino, non aver paura di sbagliare un calcio di rigore”: quale miglior locuzione tratta dal capolavoro di De Gregori “La leva calcistica del ‘68” per definire il momento dagli undici metri negativo vissuto dalla Salernitana, incapace di trasformare il terzo penalty consecutivo a favore. Non c’è due, senza tre: Di Tacchio ha sprecato dagli undici metri la chance di schiodare lo 0-0 contro la SPAL, emulando le trasformazioni non a buon fine di Djuric contro la Reggina e di Tutino contro il Chievo.
I granata hanno gettato alle ortiche l’ennesima occasione d’oro per issarsi nelle zone nobilissime della graduatoria, dimostrando di non essere in grado di fare il salto di qualità per essere definita una grande squadra.
Il match contro gli estensi è stato scialbo: ambedue le compagini hanno preferito non prenderle, cercando in rare circostanze di creare presupposti al fine di mettere a referto una marcatura.
Adamonis, al terzo clean sheet di fila, è stato provvidenziale in un paio di circostanze, disimpegnandosi in maniera egregia specialmente su un colpo di testa in contro tempo ad opera di Segre, mentre la Salernitana ha iniziato a giocare sul serio quando Castori ha deciso di osare qualcosa in più attraverso gli ingressi dalla panchina: i subentrati hanno dato brio alla manovra offensiva e non è un caso il modo in cui Gondo e Anderson erano riusciti a confezionare l’azione da cui è scaturita l’assegnazione del penalty da parte di Irrati, reo di non aver decretato un altro calcio di rigore nel finale a valle di un fallo di mano commesso da Sernicola.
Onestà intellettuale ci impone altresì di arguire come anche stavolta la Salernitana avrebbe demeritato il successo qualora avesse risolto la “rigorite” acuta che la attanaglia: il pareggio sarebbe stato il risultato più confacente allo svolgimento della sfida.
A valle del match a reti bianche contro gli emiliani, i granata si ritrovano ancora nel cuore della zona playoff, nonostante l’andamento lento che sta contraddistinguendo il loro cammino in un girone di ritorno costellato dal segno X. In questa serie B indecifrabile e livellata come non mai, basterebbe davvero poco per coltivare sogni di gloria, finanche di promozione diretta. Tant’è vero che con i tre rigori sbagliati a segno, a quest’ora la Salernitana si sarebbe ritrovata addirittura in vetta alla classifica. Con i se e con i ma la storia non si è mai scritta, però.