La dura legge del gol. Il numero di tifosi granata al seguito della Salernitana in quel di Cremona (883) suggerisce il gruppo musicale da cui attingere il titolo perfetto per riassumere il KO rimediato dai granata allo Zini, il terzo consecutivo lontano dalle mura amiche. Alla fine, la Cremonese ha vinto 1-0 dopo aver sventato
La dura legge del gol. Il numero di tifosi granata al seguito della Salernitana in quel di Cremona (883) suggerisce il gruppo musicale da cui attingere il titolo perfetto per riassumere il KO rimediato dai granata allo Zini, il terzo consecutivo lontano dalle mura amiche. Alla fine, la Cremonese ha vinto 1-0 dopo aver sventato tre pericoli grossi quanto una casa nella stessa azione, avvalendosi della legge non scritta del calcio (gol mancato, gol subito) per battere un Micai straordinario fino a quel momento, tutt’altro che irreprensibile in occasione della rete incassata da Ciofani, a segno dopo un’astinenza dal gol non confacente alla sua fama di goleador di razza. Sliding doors della gara sono state, dunque, le azioni sprecate dalla Salernitana nel corso della prima parte del secondo tempo: Gondo si è fatto sbarrare la strada da Agazzi in uscita bassa, Kiyine ha gigioneggiato anziché calciare forte facendosi rimpallare il tiro di fino da Terranova e Lombardi si è fatto rimpallare in corner la conclusione ancora dallo stesso capitano grigiorosso.
L’esito del match è stato fortemente condizionato, però, da un paio di decisioni arbitrali tutt’altro che chiare: sugli sviluppi dell’azione che ha portato Ciofani alla rete, Ceravolo era in fuorigioco attivo, disturbando l’uscita di Micai; inoltre, immediatamente dopo la rete dei lombardi, Gondo ha lamentato un fallo subito, parso ai più meritevole di massima punizione. Le presunte nefandezze del direttore di gara non devono, però, rappresentare un alibi dietro cui celare limiti nuovamente evidenziati da una Salernitana, incapace per l’ennesima volta di centrare un risultato decisivi ai fini di un’auspicata svolta in graduatoria.
I granata hanno approcciato male alla gara nel corso della prima frazione di gioco, mentre nella ripresa hanno sì mostrato il classico gioco avvolgente, frutto di fraseggi sin dalle retrovie e di cambi di gioco, ma non hanno concretizzato la mole creata in virtù dell’assenza (lo denunciamo da tempo) di un calciatore decisivo sotto rete. La Salernitana ha tenuto botta ad una delle compagini meglio attrezzate dell’intero campionato, scesa in campo con numerosi calciatori che farebbero la fortuna non solo di diverse squadre cadette, ma anche di alcuni club di massima serie, ma alla fine ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato in relazione alla gestione sbagliata, a livello mentale e tecnico, di momenti topici della sfida.
Il KO rimediato allo Zini ha comportato l’assestamento nella pancia del gruppo. 18 punti in 12 partite rappresentano un buon bottino, due punti al di sotto di quelli raccolti allo stesso punto della stagione lo scorso anno con Colantuono sulla panca. Questa Salernitana sta rivelando di avere una certa impronta di gioco, ma il dato concernente il numero di reti realizzate (14) risulta emblematico: mancano diverse marcature in carniere per poter realmente ambire a qualcosa di importante nel corso di un torneo laddove, dopo oltre metà di girone di andata, Benevento a parte, l’equilibrio regna sovrano.
Fonte foto: Matteo Esposito (inviato a Cremona)