La Salernitana ha sfiorato un’impresa storica. Solo una grande imbucata di Malinovski per Pasalic (tenuto in gioco da Dragusin non allineato coi compagni) ha evitato all’Atalanta di soccombere sotto i colpi dei campani, davvero ad un passo dalla quarta vittoria consecutiva. La formazione di Nicola ha confermato di vivere uno stato di forma sfavillante ed
La Salernitana ha sfiorato un’impresa storica. Solo una grande imbucata di Malinovski per Pasalic (tenuto in gioco da Dragusin non allineato coi compagni) ha evitato all’Atalanta di soccombere sotto i colpi dei campani, davvero ad un passo dalla quarta vittoria consecutiva.
La formazione di Nicola ha confermato di vivere uno stato di forma sfavillante ed ha giocato probabilmente la migliore partita dell’anno, non riuscendo però a portare a casa l’intera posta in palio.
I granata hanno disputato una gara a tratti commovente per abnegazione difensiva e capacità di rintuzzare colpo su colpo al pressing atalantino: paradossalmente, gli ospiti hanno fatto male alla formazione di Gasperini mediante le stesse armi solitamente congeniali ai bergamaschi.
I campani hanno palesato trame di gioco più che godibili, palla a terra ed a due tocchi, confezionando una rete di pregevole fattura: Djuric ha effettuato una sponda di testa al bacio per Ederson che ha depositato in tap-in.
Nella ripresa, la Salernitana ha avuto alcune chance per raddoppiare ma non è riuscita ad essere cinica: a lungo andare, gli ospiti hanno progressivamente arretrato il proprio baricentro e la Dea, forte dei tanti frombolieri offensivi schierati contemporaneamente, ha effettuato un forcing culminato nella rete del pareggio giunta al minuto 88.
Gyomber è stato il migliore della retroguardia, i centrocampisti centrali hanno coniugato con sagacia le due fasi di gioco e Djuric ha rappresentato il solito centroboa di fondamentale importanza.
Sorretta da un tifo encomiabile, la Salernitana ha dunque mosso la classifica portandosi a sole due lunghezze dal Cagliari quart’ultimo: ora il recupero col Venezia e lo scontro diretto proprio contro i sardi.
L’Arechi sarà un catino ribollente senza ombra di dubbio e proverà a trascinare i suoi beniamini verso un sogno che solo qualche settimana fa sembrava chimera e che, invece, sta prendendo forma “zitt zitt”.
Macte Animo.