Salernitana: il punto dopo il calciomercato invernale

Salernitana: il punto dopo il calciomercato invernale

A mercato concluso, risulta automatico tirare le somme del lavoro svolto. Per quanto concerne la Salernitana, la sessione è stata discretamente movimentata. Le uscite hanno riguardato sostanzialmente calciatori ai margini del progetto tecnico di Ventura: Firenze ha salutato la compagine accasandosi nuovamente a Venezia, Pinto è andato al Bari, Kalombo si è trasferito a Rieti,

A mercato concluso, risulta automatico tirare le somme del lavoro svolto. Per quanto concerne la Salernitana, la sessione è stata discretamente movimentata. Le uscite hanno riguardato sostanzialmente calciatori ai margini del progetto tecnico di Ventura: Firenze ha salutato la compagine accasandosi nuovamente a Venezia, Pinto è andato al Bari, Kalombo si è trasferito a Rieti, così come Morrone (via Lazio), mentre Novella rimpolperà le fila della Primavera biancoceleste. I tesseramenti in casa granata sono stati Aya (prelevato dal Pisa), Curcio (svincolato dal Brescia) e Capezzi (via Sampdoria). Discorso a parte merita il capitolo Cicerelli: il calciatore è stato ingaggiato dalla Lazio per essere successivamente rigirato in prestito alla Salernitana, sulla falsariga di quanto accadde esattamente dodici mesi fa con Casasola, tra l’altro nuovo calciatore del Cosenza da poche ore.

A differenza dello scorso mercato invernale, stavolta la Salernitana ne è uscita rinfrancata e rinforzata in merito al tasso tecnico dell’organico messo a disposizione di Ventura, pur non essendo riuscita a puntellare ulteriormente la rosa con un attaccante capace di infiammare la piazza e di garantire una cospicua cifra di reti fino a fine torneo cadetto. Aya rappresenta un elemento affidabile per il pacchetto arretrato e funzionale alla difesa a tre; Curcio, pur avendo giocato col contagocce a Brescia, rappresenta un elemento che potrà dire la sua nelle rotazioni che contraddistingueranno l’out mancino, così come Capezzi, nonostante un recente periodo trascorso più lontano dai campi che sul rettangolo verde, costituisce un prospetto giovane, ma al tempo stesso scafato per la categoria, avendo vinto già il campionato con la maglia del Crotone.

Il gioco delle coppie si è pressoché materializzato in ogni zona del campo nell’immaginario del 3-5-2, divenuto, alla luce del mancato tesseramento di un terzino destro di ruolo in grado di consentire un eventuale passaggio a quattro in difesa, spartito tattico ineludibile ed imprescindibile a meno di soluzioni di contingenza, come a Pescara. In difesa, al netto del fatto che si spera di poter far affidamento su Mantovani nel rush finale del torneo, mancherebbe tecnicamente solo un vice Jaroszynski, ma Lopez può adattarsi nel ruolo di terzo centrale a sinistra, qualora fosse necessario. A centrocampo, c’è discreta flessibilità in relazione alla possibilità di poter schierare diversi elementi in più ruoli: Cicerelli può fungere indifferentemente da esterno destro o da esterno sinistro, Kiyine può fungere da mezzala o da esterno, Capezzi, Dziczek e Di Tacchio possono sia giocare in cabina di regia che da mezzali, Lopez può rappresentare una soluzione conservativa in qualità di fluidificante mancino, senza dimenticare Curcio. Importante potersi avvalere di calciatori schierati sull’out di propria pertinenza in relazione al loro piede preferito: crossare con un destro da destra e con un sinistro da sinistra velocizzerà i tempi della manovra e sarà utile per gli specialisti del gioco aereo, come Djuric. In attacco, resteranno cinque giocatori a contendersi le due maglie da titolare, nella speranza che Jallow, Giannetti e soprattutto Cerci possano risultare utili alla causa. Forse in questo reparto andava effettuato lo sforzo per innalzare l’asticella, ma senza alcuna uscita era facile prevedere che i tasselli del mosaico sarebbero rimasti al loro posto. Compreso il fuori rosa Rosina, destinato ad altri cinque mesi da epurato prima di abbandonare definitivamente la Salernitana.

Chiosa finale sul capitolo Cicerelli: se l’operazione è volta a preservare il patrimonio tecnico in dote alla squadra, ben venga. Sorgono, però, interrogativi a lunga gittata in merito al fatto che diversi elementi della attuale rosa granata sono in prestito dalla Lazio. Il rischio concreto è quello di avere fino a giugno una squadra competitiva per centrare i playoff, salvo poi rischiare di smantellarla, a meno di rinnovare i prestiti dei calciatori ora a disposizione di Ventura così da dare una continuità tecnica in merito al lavoro effettuato dal tecnico ligure, indipendentemente dall’esito della corrente stagione sportiva.

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