Salernitana, fuochi d’artificio e un punto contro la Cremonese

Salernitana, fuochi d’artificio e un punto contro la Cremonese

Pareggio pirotecnico all’Arechi tra Salernitana e Cremonese in una gara che vissuto un’altalena di emozioni burrascose, specie nella seconda frazione di gioco. Per i padroni di casa, il punto raccolto ha nuovamente più il sapore del punto guadagnato che dei due punti persi alla luce dello sviluppo che ha avuto l’incontro. I granata, infatti, si

Pareggio pirotecnico all’Arechi tra Salernitana e Cremonese in una gara che vissuto un’altalena di emozioni burrascose, specie nella seconda frazione di gioco. Per i padroni di casa, il punto raccolto ha nuovamente più il sapore del punto guadagnato che dei due punti persi alla luce dello sviluppo che ha avuto l’incontro.

I granata, infatti, si erano addirittura trovati sotto di due reti per effetto di una doppietta messa a segno da Celar: nella prima circostanza, il numero 27 ha approfittato di un errore in disimpegno, mentre nella seconda casistica ha concretizzato un contropiede mortifero da lui stesso corroborato, avvalendosi anche di un Micai non certo irreprensibile. I padroni di casa hanno riacciuffato il pareggio in extremis grazie a capitan Di Tacchio, inusuale bomber di giornata e per la prima volta a segno con una doppietta da quando indossa la maglia granata.

Micai ha responsabilità in tutte e tre le marcature incassate: a tu per tu con Celar si è fatto uccellare da un tiro che è passato sotto la sua pancia, non ha respinto adeguatamente un primo tiro in occasione del momentaneo 0-2 dei lombardi, così come sul tiro-cross velenoso di Zortea non è parso esente da colpe.

La difesa è stata ballerina ed altalenante nei suoi interpreti: forse il migliore in campo del pacchetto arretrato è stato Lopez, la cui prova positiva in fase offensiva, impreziosita da cross invitanti fra i quali quello con cui ha permesso a Di Tacchio di fare il momentaneo 2-2, è stata lievemente macchiata dal dribbling patito da parte di Zortea grazie al quale il jolly di Bisoli ha tirato fuori il cosiddetto cappello dal cilindro da posizione defilata.

Il centrocampo ha prodotto le tre reti messe a segno dalla squadra: Dziczek e Di Tacchio sono stati freddi dal dischetto, mentre ancora il numero 14 ha messo a segno di testa una rete da centravanti navigato, superando Ravaglia con una conclusione che si è insaccata a fil di palo. Maistro non ha disputato una gara incisiva, così come Lombardi, reo anche della clamorosa espulsione comminatagli: il numero 25 ha sparacchiato il pallone quasi addosso all’arbitro per manifestare il suo disappunto ad Akpa Akpro ed è stato estromesso anzitempo dal campo, vanificando la verve positiva che aveva assunto la squadra dopo l’espulsione data ad Arini per doppio giallo.

In attacco, il meno peggio dei vari interpreti che si sono disimpegnati sul fronte offensivo è stato paradossalmente Cerci, bravo a cambiare l’inerzia del match con alcuni spunti importanti e sfiorando il cosiddetto gol olimpico direttamente da corner.

In generale, la Salernitana ha giocato una gara scialba, senza la giusta grinta che avrebbe dovuto contraddistinguere una squadra tuttora in lotta per i playoff. Ventura ha schierato una squadra con diversi interpreti fuori ruolo e probabilmente anche questo ha inciso sul rendimento infelice a livello complessivo. Al netto di queste considerazioni, il punto odierno conferma le perplessità che stanno accompagnando la squadra a partire dalla ripresa delle ostilità e rinvia il giudizio al match interno contro la Juve Stabia, crocevia della stagione.

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