Salernitana: faber est suae quisque fortunae

Salernitana: faber est suae quisque fortunae

Un punto dal peso specifico più che rilevante. La Salernitana esce indenne dallo Scida di Crotone, bloccando sull’1-1 la compagine pitagorica, sempre più vicina al ritorno in massima serie, specie alla luce dei risultati emersi al termine di un turno contraddistinto da esiti a tratti impronosticabili. I granata erano finanche riusciti a portarsi in vantaggio

Un punto dal peso specifico più che rilevante. La Salernitana esce indenne dallo Scida di Crotone, bloccando sull’1-1 la compagine pitagorica, sempre più vicina al ritorno in massima serie, specie alla luce dei risultati emersi al termine di un turno contraddistinto da esiti a tratti impronosticabili.

I granata erano finanche riusciti a portarsi in vantaggio per effetto della rete messa a segno da Maistro, abile a superare Cordaz con un beffardo tiro mancino da fuori area, ma hanno dovuto inchinarsi alla giocata da fuoriclasse di Messias, la cui punizione dal limite (concessa a valle di ingenuo fallo di Akpa Akpro) si è insaccata imparabilmente per Micai.

L’estremo difensore granata ha confermato il suo momento di grazia, effettuando diversi interventi prodigiosi su conclusioni a botta sicura ad opera di Simy e Benali. I campani hanno portato a casa un pari di platino contro la seconda della classe nonostante l’inferiorità numerica patita a causa del rosso per doppia ammonizione comminato a Curcio. Sfortuna ha voluto che il numero 6 granata venisse cacciato anzitempo dal rettangolo verde pochi secondi prima di essere sostituito da Lopez.

In generale, Ventura, a volte criticato per alcune scelte rivedibili, stasera ha compiuto un capolavoro tattico, neutralizzando le fonti del gioco dei calabresi ed affrontando gli avversari con baricentro alto, uomo su uomo ed a tutto campo. Il 4-2-3-1 ha funzionato egregiamente finché si è potuto ammirarlo, specie per l’interpretazione efficace data dagli atleti nei vari reparti: il pacchetto arretrato ha mantenuto alta l’attenzione pressando i frombolieri avversari anche ad elevata distanza dalla porta di Micai; Di Tacchio e Akpa, pur risultando talvolta imprecisi in qualche appoggio, hanno fatto bene filtro davanti alla difesa; i trequartisti alle spalle di Djuric hanno impedito ai difensori locali di impostare da dietro e Maistro ha impedito a Barberis di orchestrare la manovra con la consueta sagacia tecnica. Peccato per l’infortunio muscolare occorso a Lombardi.

Capitolo a parte merita una direzione arbitrale casalinga e a senso unico da parte del direttore di gara Prontera, troppo severo nelle decisioni riguardante i calciatori della Salernitana e senza la giusta personalità per gestire la pressione di una designazione concernente una gara così cruciale ai fini del campionato di entrambe le compagini. Fanno quantomeno discutere una rete annullata a Migliorini ed un presunto rigore per fallo su Gondo divenuto giallo per simulazione, oltre alle troppe ammonizioni comminate agli ospiti.

Nonostante la giacchetta nera abbia commesso alcune nefandezze ai danni dei campani, la formazione allenata da Ventura ha strappato finalmente un punto lontano dalle mura amiche che mancava dalla trasferta di Benevento. Se la Salernitana è stata in grado di pareggiare fuori casa contro le due squadre che saranno promosse in A, allora evidentemente ha dei valori nei suoi elementi che devono emergere con costanza. Alla luce dei risultati emersi, i campani hanno un +3 sulla zona playoff a tre gara dalla fine, di cui due fra le mura amiche e tutte contro compagini dirette concorrenti per un piazzamento nella post season. Tutto è nelle mani della squadra di Ventura.

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