L’Inter passeggia a Salerno, espugnando l’Arechi con un eloquente 0-5. “Gravina mantieni la promessa…dilettanti, promozione o nei campi di periferia, la Salernitana per noi non ha categoria”: eloquente striscione esposto dalla Curva Sud Siberiano in riferimento alle ultime vicissitudini circa il mancato cambio societario. L’Inter, come facilmente prevedibile prende il pallino del gioco in mano
L’Inter passeggia a Salerno, espugnando l’Arechi con un eloquente 0-5.
“Gravina mantieni la promessa…dilettanti, promozione o nei campi di periferia, la Salernitana per noi non ha categoria”: eloquente striscione esposto dalla Curva Sud Siberiano in riferimento alle ultime vicissitudini circa il mancato cambio societario.
L’Inter, come facilmente prevedibile prende il pallino del gioco in mano sin dai primi giri di lancette: Barella tenta il jolly dalla distanza e spedisce la sfera di poco alta sopra la traversa.
I nerazzurri costringono la Salernitana a tenere il baricentro basso e sbloccano il vincente punteggio al primo tiro nello specchio della porta: corner dalla destra di Calhanoglu e colpo di testa di Perisic, bravo a svettare di testa approfittando della dormita di Gagliolo.
La truppa di Inzaghi prova a chiudere anzitempo la pratica e sfiora il gol prima con Dumfries (bravo Fiorillo a deviare in corner) e poi con Dzeko, il cui colpo di testa finisce a lato.
Al 18’ primo giallo della gara, comminato a Barella per fallo su Gagliolo.
Ospiti sul velluto: bella azione manovrata, inserimento di Brozovic e palla a rimorchio per Barella che spedisce fuori misura.
La Salernitana mette per la prima volta il naso nella metà campo nerazzurra e per poco non realizza addirittura: azione sulla falsariga di quella di Firenze sull’asse Ribéry-Obi e tiro del numero 22 parato prodigiosamente da Handanovic in uscita bassa.
L’Inter, scampato il pericolo, trova il gol del raddoppio: movimento di Dzeko sul filo del fuorigioco ed assist per Dumfries che calcia di piatto e batte Fiorillo con un tiro che sbatte sulla traversa e rimbalza oltre la linea di porta.
Al 40’ l’Inter sfiora il tris su corner dalla sinistra: uscita a vuoto di Fiorillo e colpo di testa di Dzeko clamorosamente a lato.
Si va al riposo sullo 0-2. Da rimarcare il bello striscione esposto durante la prima frazione dai tifosi nerazzurri, di sostegno ai colleghi granata provati dall’estenuante querelle cessione societaria.
Inizio ripresa sulla falsariga della prima frazione di gioco: Barella libera D’Ambrosio di tacco in area e l’ex di turno scheggia la base del montante alla sinistra di Fiorillo.
Al 7’ la gara viene messa in ghiaccio dalla compagine nerazzurra: Dzeko allarga per Calhanoglu che di prima premia il movimento di Sanchez e il cileno batte imparabilmente Fiorillo in diagonale.
Triplo cambio tra i nerazzurri: escono Sanchez, Barella e Bastoni ed entrano Martinez, Vidal e Dimarco.
La partita assume sempre i connotati dell’allenamento con l’Inter he giochicchia sulla trequarti, dimostrando di poter far gol quando vorrebbe.
Al quarto d’ora Djuric rileva Simy e Schiavone prende il posto di Kastanos.
Il match ormai non ha più molto da dire e prosegue la girandola di cambi: Jaroszynski e Gondo prendono il posto di Ranieri e Ribéry, mentre Gagliardini sostituisce Brozovic.
Alla mezz’ora Calhanoglu riceve il giallo per fallo su Gondo. Due giri di lancette più tardi l’Inter cala il poker con Lautaro che risolve una mischia in area e piega il polso a Fiorillo.
I granata sprecano la chance per il gol della bandiera con Djuric, il cui colpo di testa su cross di Gondo finisce su esterno della rete.
L’Inter non è sazia e realizza il quinto gol con Gagliardini al minuto 88.
Calhanoglu per poco non segna la sesta rete con un destro da fuori e Mariani pone fine allo stillicidio granata senza recupero.