La Salernitana ha colto un punto insperato a Pisa recuperando in extremis un doppio svantaggio che sembrava difficilmente colmabile: invece, con caparbia e fortuna i granata hanno giocato 15’ col coltello fra i denti segnando due reti tali da permettere di muovere la classifica. Tutino e Casasola hanno risposto alle marcature messe a referto da
La Salernitana ha colto un punto insperato a Pisa recuperando in extremis un doppio svantaggio che sembrava difficilmente colmabile: invece, con caparbia e fortuna i granata hanno giocato 15’ col coltello fra i denti segnando due reti tali da permettere di muovere la classifica. Tutino e Casasola hanno risposto alle marcature messe a referto da Mazzitelli e Marconi: il bomber granata ha approfittato di un errato disimpegno verso il portiere locale superando Gori in due battute, mentre Casasola ha sfoderato un destro di pura potenza risolvendo un batti e ribatti creatosi a valle di un lancio lungo spizzato da Djuric nel corso del minuto di gioco 93.
Il primo tempo è stato sostanzialmente equilibrato: Belec ha fatto parate di ordinaria amministrazione, così come il suo collega in forza ai toscani. Tutino ha forse avuto la migliore occasione per sbloccare la sfida, ma ha spedito a lato il buon suggerimento in profondità ad opera di Casasola.
Nella ripresa, la prima mezz’ora di gioco è stata totalmente appannaggio della formazione nerazzurra, rea di non aver chiuso del tutto la gara segnando paradossalmente solo due reti: dapprima Belec ha evitato un eurogol di Birindelli con l’ausilio della traversa, poi hanno sbloccato il punteggio con Mazzitelli sugli sviluppi di un calcio d’angolo, successivamente Marconi ha graziato Belec a tu per tu con lo sloveno e poi lo ha freddato girando in rete un cross proveniente dalla destra.
I cambi offensivi effettuati da Castori hanno quanto meno dato nuovo vigore alla manovra offensiva di una Salernitana fino a quel momento apatica: senza proporre uno spettacolo di gioco trascendentale, i granata sono riusciti in maniera cinica e redditizia a sfruttare la supremazia territoriale facendo leva sulla freschezza, la tecnica e la fisicità dei nuovi entrati sul rettangolo verde.
In generale, la difesa ha patito l’assenza di Gyomber incassando due reti evitabili, di cui una sulla falsariga di quella incassata in casa contro il Pordenone. La mediana è parsa maggiormente propositiva una volta cambiati gli interpreti, mentre sulle fasce, detto di Casasola eroe di giornata, Jaroszynski ha subito in maniera evidente la giornata di grazia vissuta dallo stantuffo Birindelli.
L’attacco si è ravvivato non appena ha calcato l’erba dell’Arena Garibaldi il gigante Djuric, la cui sola presenza negli ultimi 16 metri è tale da incutere timore nei difensori avversari, costringendo le compagini affrontate dalla Salernitana ad abbassare inevitabilmente il proprio baricentro.
La serie B è notoriamente un campionato strano e livellato: quest’anno la tendenza è ulteriormente acuita dalle problematiche inerenti alla pandemia. La Salernitana ha pareggiato tre volte di fila, ma tanto basta per essere ancora nelle zone nobili della graduatoria: ciò lascia intuire quanto inanellare un filotto di vittorie consecutive possa davvero rivelarsi decisivo nell’intento di coltivare con cognizione di causa sogni di gloria. Ai posteri l’ardua sentenza.