Rimaneggiata a centrocampo, sia ingenua che sfortunata nei momenti cruciali della sfida, la Salernitana ha incassato un sonoro KO per 3-0 all’Olimpico contro la Lazio di Sarri. I biancocelesti non hanno fatto nulla di trascendentale per portare a casa l’intera posta in palio, ma hanno sfruttato le sbavature della retroguardia ospite con cinismo. Dopo un
Rimaneggiata a centrocampo, sia ingenua che sfortunata nei momenti cruciali della sfida, la Salernitana ha incassato un sonoro KO per 3-0 all’Olimpico contro la Lazio di Sarri. I biancocelesti non hanno fatto nulla di trascendentale per portare a casa l’intera posta in palio, ma hanno sfruttato le sbavature della retroguardia ospite con cinismo.
Dopo un avvio di incontro abbastanza equilibrato, il match si è sbloccato a valle di un’azione orchestrata dai locali sulla catena di destra e finalizzata con astuzia da Immobile, lesto a battere Belec con un chirurgico colpo di testa insaccatosi all’angolino.
La Salernitana si è fatta letteralmente gol da sola quando ha incassato il raddoppio: Pedro ha approfittato di un’esitazione di Gyomber su retropassaggio fuori misura di Zortea, si è presentato a tu per tu con Belec ed ha superato l’estremo difensore ospite con freddezza.
Si è andati al riposo sul punteggio di 2-0 e con la Salernitana incapace di sferrare un tiro verso la porta di Reina. Nella ripresa, l’ingresso di Djuric per l’imbarazzante Simy (davvero lontano parente del calciatore ammirato a Crotone) ha rivitalizzato la squadra e proprio lo spilungone bosniaco ha centrato la traversa a Reina battuto su cross al bacio del solito Ribéry.
La Salernitana ha alzato il baricentro nel momento in cui ha profuso il massimo sforzo per provare quanto meno a riaprire le sorti dell’incontro: proprio da una pressione alta andata a buon fine è scaturita l’azione personale di Ribéry, conclusa dal francese con un destro in diagonale velenoso stampatosi sul palo, nuovamente a Reina battuto.
Come spesso accade nel calcio, la dura legge del gol si è materializzata a discapito della compagine granata: Luis Alberto, lasciato colpevolmente troppo solo al suo ingresso in area, ha dato una prova delle sue doti balistiche realizzando il tris con un colpo da biliardo capace di indirizzare definitivamente l’esito della sfida.
La Salernitana ha pagato inesorabilmente la qualità e il palleggio dei centrocampisti laziali, nonché le leggerezze in fase difensiva. Tra le note liete da trovare nella sconfitta, vi sono senza dubbio i ritorni in campo di Veseli e Lassana Coulibaly, specie in ottica sfide salvezza contro Samp e Cagliari, collocate cronologicamente anche a valle della dead line fissata per quanto concerne la cessione societaria. Questione societarie e sportive si mescolano, dunque, quasi a voler ulteriormente rimarcare quanto sia sportivamente importante il momento che si appresta a vivere una squadra che, pur avendo perso nove gare su dodici, può coltivare tuttora speranze di restare aggrappata al treno salvezza e di avere una proprietà capace di non deludere una tifoseria da Europa League per trasporto e tifo sugli spalti. Macte animo.