Un punto che vale come una mezza vittoria. La Salernitana è riuscita ad impattare anche sul difficile campo di Bologna, conseguendo il terzo risultato utile consecutivo (il secondo fuori casa). Al Dall’Ara dapprima Arnautovic ha sbloccato il punteggio dagli undici metri (ingenuo fallo di Gyomber su Sansone), poi Dia ha ribadito in rete al minuto
Un punto che vale come una mezza vittoria. La Salernitana è riuscita ad impattare anche sul difficile campo di Bologna, conseguendo il terzo risultato utile consecutivo (il secondo fuori casa). Al Dall’Ara dapprima Arnautovic ha sbloccato il punteggio dagli undici metri (ingenuo fallo di Gyomber su Sansone), poi Dia ha ribadito in rete al minuto 88 una corta respinta di Skorupski su un velenoso tiro di Candreva, subentrato ad un abulico Bradaric.
Il calcio è scienza inesatta: nel primo tempo la Salernitana ha giocato quasi ai livelli del match contro la Sampdoria, ma non è riuscita a concretizzare la notevole mole di gioco prodotta, mentre nella ripresa ha concretizzato l’unica circostanza nella quale è riuscita ad impensierire seriamente l’estremo difensore locale.
Il match è dunque stato double face e si è concluso col punteggio giusto per quanto mostrato dal rettangolo di gioco: dopo una prima frazione di gioco contraddistinta da fraseggi e gioco corale ad opera della Salernitana, brava a costringere il Bologna ad abbassare sensibilmente il proprio baricentro, i felsinei hanno preso in mano le redini della sfida nella ripresa segnando il gol del vantaggio e sfiorando anche il colpo grosso. Gol mancato, gol subito: quando Arnautovic ha sprecato il match ball in contropiede in tanti hanno sperato che la legge non scritta del calcio potesse materializzarsi, arridendo ai colori granata e così è stato. Merito di Dia, bravo a fiondarsi da rapinatore d’are di rigore (quasi a non voler sfigurare sotto gli occhi del nuovo collega di reparto Piatek) sul pallone da spingere in rete per mandare in visibilio gli encomiabili supporters giunti anche in terra emiliana.
Su tutti, Lassana Coulibaly ha meritato la palma di migliore in campo: il centrocampista maliano ha coniugato quantità e qualità, sfoderando una prestazione di livello assoluto contro colleghi di reparto avversari altrettanto validi.
Nota stonata dell’incontro Bradaric, troppo remissivo su Kasius ed in difficoltà contro De Silvestri ad inizio ripresa.
Il punto conseguito al Dall’Ara ha permesso alla Salernitana di allungare a sei gare la striscia di imbattibilità esterna che perdura dal match perso lo scorso anno a Roma contro i giallorossi di Mourinho e siamo sicuri rappresenterà un buon viatico in vista del posticipo di lunedì all’Arechi contro l’Empoli. Macte Animo.