Pareggite acuta per la Salernitana, al quarto segno X di fila dall’inizio del girone di ritorno. Se il punto di Pisa è stato salutato come guadagnato, quello di oggi ha avuto il sapore dei due punti persi. L’1-1 è scaturito al termine di un botta e risposta giunto nella parte finale dell’incontro: Aya ha inzuccato
Pareggite acuta per la Salernitana, al quarto segno X di fila dall’inizio del girone di ritorno. Se il punto di Pisa è stato salutato come guadagnato, quello di oggi ha avuto il sapore dei due punti persi. L’1-1 è scaturito al termine di un botta e risposta giunto nella parte finale dell’incontro: Aya ha inzuccato in rete su punizione tesa di Durmisi e Giacomelli ha beffato Belec con un velenoso tiro dalla distanza su cui forse il portiere sloveno ha qualche responsabilità.
Il match è stato indubbiamente condizionato dal freddo e dalla pioggia che hanno imperversato per tutto l’arco del suo svolgimento, nonché dal secondo errore di fila dagli undici metri ad opera di un giocatore campano: Tutino si è guadagnato il penalty e lo ha spedito alto scheggiando la traversa, a Grandi spiazzato.
Il primo tempo è stato equilibrato: il Vicenza ha avuto tre occasioni nitide (parata di Belec su Gori, traversa di Gori e tiro a fil di palo di Pontisso con Belec di sale) e altrettante ne ha avute la Salernitana (tutte sui piedi di un Tutino poco cinico).
Nella ripresa, la Salernitana ha avuto l’occasionissima per sbloccare il punteggio con Capezzi, il cui tiro a giro da posizione invitante è finito fuori. Poi, le due reti hanno determinato il punteggio finale al triplice fischio.
Gyomber, Di Tacchio e Gondo sono stati i calciatori che meglio si sono disimpegnati sul rettangolo verde, mentre Coulibaly è stato il centrocampista che più ha sofferto tra i colleghi di reparto.
Il Vicenza ha forse interpretato meglio lo spartito da attribuire alla gara, a differenza di una Salernitana troppo intenta a cercare il gioco sulle fasce, quando un tiro da fuori area (vedi gol di Giacomelli) forse avrebbe talvolta consentito di impensierire maggiormente Grandi.
Castori avrebbe potuto osare qualcosa in più, magari invertendo la tattica con cui ha affrontato il match contro Di Carlo: schierare prima calciatori tecnici su terreno ancora non zuppo e poi puntare su elementi maggiormente dotati da un punto di vista fisico.
Il match odierno ha evidenziato, infine, altri due aspetti: forse sarebbe il caso di demandare a Di Tacchio l’onere di incaricarsi della trasformazione dagli undici metri e la squadra ha subito una frenata notevole nelle ultime otto gare (solo una vittoria). Per cullare sogni di gloria, è necessario invertire la tendenza, già a partire dalla prossima trasferta di Ascoli.