Salernitana, senza personalità e cattiveria si rischia l’anonimato

Salernitana, senza personalità e cattiveria si rischia l’anonimato

Ennesima prestazione incolore e scialba per la Salernitana di Ventura che contro l’Ascoli non va oltre un risicato uno a uno, punteggio che senza alcuni prodigiosi interventi di Micai si sarebbe trasformato in sconfitta per l’ennesima volta. Nella prima frazione di gioco l’approccio è stato positivo: la Salernitana in più occasioni ha proposto gioco ed

Ennesima prestazione incolore e scialba per la Salernitana di Ventura che contro l’Ascoli non va oltre un risicato uno a uno, punteggio che senza alcuni prodigiosi interventi di Micai si sarebbe trasformato in sconfitta per l’ennesima volta. Nella prima frazione di gioco l’approccio è stato positivo: la Salernitana in più occasioni ha proposto gioco ed è arrivata con costanza davanti al portiere nonostante i numeri offensivi siano sempre più sotto i riflettori della critica. A sbloccare la gara è stato un bel tiro di Lombardi dalla distanza, bravo in più circostanze nel primo tempo a sfruttare qualche errore di troppo di Brlek e Padoin in fase difensiva. Ma nonostante il buon primo tempo per l’ennesima volta al rientro dagli spogliatoi la squadra di Ventura si dimostra fragile mentalmente e la buona lettura della gara da parte del mister ospite Paolo Zanetti ha radicalmente spostato gli equilibri per tutta la ripresa. L’approccio arrembante dell’Ascoli nel secondo tempo ha nettamente messo in difficoltà la squadra di Ventura che si è chiusa a riccio nella propria metà campo provando raramente a ripartire. In una di queste sporadiche ripartenze su un tiro di Lopez della sinistra la corta respinta di Leali aveva trovato pronto e reattivo Gondo a insaccare ma l’assistente cadendo in errore segnala un inesistente  fuorigioco. In questi casi oltre il danno si mette anche la beffa e infatti quattro minuti dopo su palla inattiva l’Ascoli trova il pareggio con Scamacca bravo nell’occasione a dare forza al colpo di testa. Il cambio di assetto del tecnico dell’Ascoli si è rilevato decisivo per le sorti della gara perché Ardemagni ha saputo garantire quella fisicità in più nell’attacco dell’Ascoli che ha costretto la difesa granata agli straordinari in più circostanze. Decisive sono state le parate di Micai su Cavion prima e su Petrucci poi che hanno letteralmente salvato il pareggio e probabilmente la squadra da critiche e malumori ancor peggiori da quelli manifestati dai tifosi al termine della gara. Ciò che non trova risposta è come mai questo gruppo non abbia ancora sufficiente autostima e mordente, nonostante mister Ventura a più riprese abbia specificato come stia lavorando su questo fattore sin dal ritiro di San Gregorio Magno. La squadra è sembrata troppo spenta nella ripresa e spesso si arrende alle prime difficoltà dimostrando enorme fragilità mentale e leziosità in alcuni singoli. Sabato si dovrà affrontare un Cittadella motivato e in ripresa, squadra che nonostante abbia numeri simili a quelli della Salernitana (due gol subiti in meno ma un gol fatto in più ) è tre punti avanti in graduatoria. Per vincere al Tombolato, campo storicamente ostile, ci vorrà ben altra prestazione la quella offerta sabato, ma con la giusta personalità ci si può rimettere in carreggiata molto rapidamente.

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