L’analisi del lunedì: Salernitana bella, ma poco concreta

L’analisi del lunedì: Salernitana bella, ma poco concreta

Salernitana sconfitta di misura a Venezia con una rete al 42′ del primo tempo dell’ex di turno Riccardo Bocalon. Rilevante è l’approccio degli uomini di mister Ventura che hanno in diverse circostanze di gara in Kiyine l’uomo chiave in fase di costruzione. Dal suo piede nasce la prima vera occasione del match: cross da destra

Salernitana sconfitta di misura a Venezia con una rete al 42′ del primo tempo dell’ex di turno Riccardo Bocalon. Rilevante è l’approccio degli uomini di mister Ventura che hanno in diverse circostanze di gara in Kiyine l’uomo chiave in fase di costruzione. Dal suo piede nasce la prima vera occasione del match: cross da destra per l’accorrente Giannetti che da pochi passi centra la traversa con un bell’inserimento centrale. Rispetto alle prime uscite stagionali il tecnico granata ha lavorato con efficacia sul giropalla dei difensori centrali in fase di possesso: l’impostazione è quella di una squadra che in maniera propositiva tenta di far uscire gli avversari esprimendo un palleggio di qualità. Il secondo palo di Giannetti viene costruito con un’azione simile alla precedente che si è conclusa con un taglio sul primo palo dell’attaccante toscano. Il gol del vantaggio del Venezia evidenzia una notevole problematica: nell’occasione a sbagliare è Migliorini che dimostra lacune nel cosidetto “movimento ad elastico” che spiana la porta alla rete avversaria. Il secondo tempo si è svolto sulla falsa riga di quanto avvenuto nel primo con la Salernitana sempre alla ricerca della giocata vincente ma poco concreta in fase di finalizzazione. Per la prima volta, sopratutto nell’ultimo quarto di gara, a tratti il sistema di gioco ha assunto le sembianze di un 3-4-3 offensivo con gli ingressi a gara in corso di Lombardi (prima apparizione stagionale ndr) e di Jallow. La manovra è risultata a tratti scontata e scolastica e reso  prevedibili le diverse soluzioni adottate dai calciatori granata. Prestazione nel complesso positiva e che grida vendetta in almeno due circostanze in cui, con un pizzico di fortuna in più, si poteva finalizzare l’azione: per il definitivo salto di qualità serve anche vincere le gare più insidiose.

FOTO: Dazn

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