Fermi al “palo”, girone di andata in chiaroscuro

Fermi al “palo”, girone di andata in chiaroscuro

Terminato al “Picco” di La Spezia, con più ombre che luci, l’altalenante girone d’andata della Salernitana. In terra ligure, al netto di un miracolo a tempo quasi scaduto di Scuffet, si è persa l’ennesima occasione per confermarsi nelle zone alte della classifica. I ragazzi di Ventura si presentano al giro di boa con 26 punti

Terminato al “Picco” di La Spezia, con più ombre che luci, l’altalenante girone d’andata della Salernitana. In terra ligure, al netto di un miracolo a tempo quasi scaduto di Scuffet, si è persa l’ennesima occasione per confermarsi nelle zone alte della classifica. I ragazzi di Ventura si presentano al giro di boa con 26 punti in 19 partite, appena fuori dalla zona playoff, di cui la metà conquistati nelle prime sei partite. È il rendimento nelle tredici partite successive che preoccupa: le sconfitte sono sei al cospetto di tre sole vittorie e quattro pareggi. Le prestazioni in trasferta sono in netta e preoccupante involuzione, e dopo il fortuito exploit di Livorno la vittoria non è più arrivata. Da allora solo a Venezia si è vista una squadra propositiva (ma anche penalizzata dalla sfortuna ndr) e immeritevole della sconfitta finale. Se la gara di Empoli, dopo ben cinque sconfitte di fila, aveva fatto intravedere finalmente una prestazione discreta, dalla Liguria si è tornati a casa con l’ennesimo “nulla di fatto”. L’approccio non è stato quello di una squadra con motivazioni di alta classifica, e nonostante l’immediata rete di Ragusa non si è vista reazione. In un primo tempo di totale dominio, la squadra di Italiano ha avuto l’occasione di chiudere la contesa già pochi minuti dopo il vantaggio: fortunato Micai nell’occasione a trovarsi il pallone sul viso dopo il colpo di testa di Gyasi da distanza ravvicinata. Nonostante due buone palle gol con Cicerelli, la Salernitana non è mai riuscita a trovare le giuste contromisure allo scacchiere tattico disegnato da Vincenzo Italiano. I liguri si sono dimostrati superiori sia sul piano tattico sia su quello fisico: la Salernitana raramente è riuscita nel recupero palla e ancor più sporadicamente sono arrivati i giusti spunti sugli esterni, vera arma di forza di Ventura in queste prime diciannove gare. Il reparto più in difficoltà durante il girone d’andata è stata la difesa: elementi come Billong, Karo e Pinto (oltre al lungodegente Hertaux ndr) non hanno dato le giuste garanzie e i soli tre clean sheet in 19 gare sono numeri sul quale bisogna lavorare durante la pausa invernale. Sul raddoppio della squadra di casa Karo per l’ennesima volta in stagione è troppo ingenuo: basta un doppio passo di Gyasi per mandare completamente a vuoto il cipriota e insaccare alle spalle di un colpevole Micai. Gli errori del reparto difensivo, soprattutto in trasferta, sono stati una costante mai risolta da Ventura e sul groppone pesano molto, ad esempio, l’errore a Venezia sul gol di Bocalon, il black out di 45′ di Cittadella e la gara completamente sbagliata di Pisa. Ultimo, non meno grave di quelli precedentemente citati, è l’errore difensivo che ha spalancato la strada alla vittoria della Juve Stabia nel derby campano di fine novembre. In un match così sentito non è facilmente comprensibile come sia stato possibile un calo di concentrazione così grave, che quasi sempre in cadetteria si paga dazio. La sensazione è che la squadra abbia bisogno di sbloccarsi nelle gare complicate, ma molto spesso la cattiveria sottoporta é mancata compromettendo di fatto partite ampiamente alla portata. Se a tali problematiche aggiungiamo anche la serie infinita di legni colpiti dagli uomini di Ventura, ecco svelato il quadro completo della classifica ampiamente al di sotto delle potenzialità dell’organico allestito in estate. Dal mercato è lecito aspettarsi qualche rinforzo soprattutto in difesa, e viste anche le problematiche di reintegro di Hertaux la possibilità di ingaggiare due difensori deve essere seriamente presa in considerazione dalla società. Sin dalla prima gara del girone di ritorno, per giunta in trasferta sul campo storicamente ostico di Pescara, bisognerà dimostrare la giusta cattiveria e una rinnovata e ritrovata mentalità vincente. Nel girone di ritorno si giocherà un altro campionato e la continuità sarà l’arma fondamentale per non perdere il “treno – spareggio” e per cancellare un 2019 sportivamente drammatico.

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